menu Responsabilità per crollo di parti comuni
« Torna a News

Responsabilità per crollo di parti comuni

Una delle domande che si fanno sia i condomini che gli amministratori di condominio è: Chi è responsabile in caso di crollo di parti comuni di un edificio?

Il problema sia pone sia sotto il profilo del risarcimento dei danni sia sotto il profilo penale.

Il principale responsabile è l’amministratore che ha il compito di sottoporre a verifiche regolari le parti comuni e non sono rari i casi di amministratori di condominio condannati per non aver messo in sicurezza le parti dell’edificio pericolanti.

Nei casi, frequenti, in cui l’amministratore del condominio ha provveduto a convocare l’assemblea ma sia stato impossibile prendere una decisione per mancanza del numero legale, lo stesso è comunque autorizzato dalla legge ad intervenire per effettuare lavori di messa in sicurezza ed eliminare il pericolo.

C’è da dire, però, che la Cassazione ha affermato la responsabilità anche dei proprietari.

Infatti, nel caso in cui la situazione di pericolo sia nota ai condomini, gli stessi hanno il dovere di attivarsi.

  1. Il primo passo è quello di inviare una lettera di diffida al condominio.
  2. In caso di inerzia dell’amministratore, possono e devono fare causa al condominio stesso chiedendo al tribunale la rimozione dell’amministratore inerte.
  3. Infine, devono far effettuare i lavori, in base a quanto stabilito dalla Cassazione “nel caso di mancata formazione della volontà assembleare che consenta all’amministratore di adoperarsi, sussiste a carico del singolo condomino l’obbligo giuridico di rimuovere la situazione pericolosa, indipendentemente dall’attribuibilità al medesimo dell’origine della stessa” (Cass. pen., sez.I, 13/04/2001).

Infatti solo la rimozione della situazione di pericolo mette al riparo i condomini da una eventuale condanna, sia in sede civile che penale.