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DOVERI DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO IN PRESENZA DI UN CASO COVID

Quali sono i doveri di un amministratore che venga messo a conoscenza di un caso di positività al COVID?

Innanzitutto occorre chiarire che l’interessato non ha alcun obbligo giuridico, ma solo morale, di informare l’amministratore, affinché questo possa mettere in atto delle precauzioni a tutela degli altri condòmini.

Una volta informato, però, l’amministratore non deve divulgare il nome della persona contagiata, nel rispetto delle norme sulla privacy, però è opportuno che informi, senza diffondere il panico, dell’esistenza di un caso di positività. E’ opportuno, in questa occasione ribadire che la presenza di un condomino positivo non deve stravolgere le abitudini dei condòmini che, comunque, devono sempre adottare le misure precauzionali stabilite dal governo (distanziamento, uso costante della mascherina e pulizia frequente delle mani).

Fatto questo, l’Amministratore, poiché ha il dovere di “disciplinare l’uso delle cose comuni e la fruizione dei servizi nell’interesse comune, in modo che ne sia assicurato il miglior godimento a ciascuno dei condòmini”, dovrebbe procedere alla sanificazione delle parti comuni del condominio.

Si tratta, infatti, di una di quelle situazioni in cui “l’Amministratore è legittimato ad agire senza una preventiva delibera autorizzativa al verificarsi di una situazione che richiede il compimento di un atto conservativo urgente…” (Cass. civ., sez. II, 28 febbraio 2020, n. 5522).

L’incarico di sanificare gli ambienti comuni deve essere dato ad una ditta specializzata ed iscritta nello specifico registro (l’intervento sarà da considerarsi “straordinario ed urgente”, da annotare nel Registro Anagrafe Sicurezza (RAS).

Da parte sua, il soggetto positivo deve rimanere in isolamento al proprio domicilio, senza ricevere visite (a meno che non siano strettamente necessarie dal punto di vista sanitario).